Pincio-Warhol-Caravaggio: per un triplo autoritratto

Autori

  • Lavinia Torti Università di Bologna / Sorbonne Université

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2785-2288/14201

Parole chiave:

Tommaso Pincio, Caravaggio, Warhol, Autoritratto, Metabiofiction

Abstract

Il saggio legge il romanzo Il dono di saper vivere (2018) di Tommaso Pincio alla luce del doppio talento dello scrittore-pittore. Attraverso un’analisi testuale e figurativa si mette in rilievo l’analogia tra la metabiofiction su Caravaggio e l’attività pittorica di Pincio, in particolare nell’opera Sfere celesti, mostrando inoltre una connessione con alcuni aspetti retorici e tematici tipici della Pop Art e in particolar modo della produzione artistica di Andy Warhol, passando per l’interpretazione che ne dà Don DeLillo in Mao II (1991). Sia nell’opera verbale che in quella visuale il ritratto dell’altro è per Pincio non solo una possibilità di autoritratto, ma anche una rappresentazione stratificata di più sguardi che concorrono a creare un «ritratto veridico del mito», quindi di conseguenza un ritratto infedele, in qualche modo falso.

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Pubblicato

2022-01-18

Come citare

Torti, L. (2021). Pincio-Warhol-Caravaggio: per un triplo autoritratto. Finzioni, 1(2), 108–120. https://doi.org/10.6092/issn.2785-2288/14201

Fascicolo

Sezione

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