All’ombra delle querce. Memoria romantica e strategia intertestuale nel prologo di “Una vita”
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2785-2288/15620Parole chiave:
Svevo, Lettera, Intertestualità, Romanticismo, ManierismoAbstract
Attraverso un nuovo esame della lettera che apre il primo romanzo di Svevo, Una vita, indirizzata dal protagonista Alfonso Nitti alla madre, il contributo si propone di indagare la sotterranea strategia intertestuale adottata dall’autore per fornire un primo ritratto psicologico del suo personaggio, affiorante in trasparenza dietro alla presentazione ufficiale affidata alla voce di Alfonso. In particolare, l’analisi di un breve segmento narrativo generalmente ricondotto dalla critica a un lontano influsso bucolico-virgiliano, rivela la più vicina e significativa presenza, dietro al prologo di Una vita, della letteratura romantica, e in particolare del Werther goethiano, un modello rivisitato problematicamente da Svevo e assunto nei termini non di un’inerte acquiescenza, ma di una manifesta impossibilità di recupero.
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