Amelia Rosselli legge Dante. Il V canto dell’“Inferno” in “Variazioni belliche”
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2785-2288/15622Parole chiave:
Amelia Rosselli, Dante, Inferno V, Intertestualità, Spazio metricoAbstract
Attraverso l’analisi di otto testi selezionati da Variazioni belliche, il contributo si propone di dimostrare che le riscritture rosselliane di Inferno v sono rette da una tensione preminentemente metapoetica. Nella prima sezione del libro del 1964, Poesie (1959), i frammenti danteschi rappresentano una poesia fortemente marcata in senso soggettivo e per questo legata al verso libero, ma già occhieggiante lo spazio metrico, la forma chiusa che l’avrebbe contraddistinta rispetto alla precedente tradizione lirica. Nella seconda sezione della raccolta, Variazioni (1960-1961), invece, le riscritture del canto di Paolo e Francesca, ancora portatrici di una poesia in cui si impone l’io lirico, entrano in collisione con la «pretesa di universalità» della nuova metrica rosselliana scatenando una profonda spaccatura all’interno della voce lirica.
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