Il confine oltrepassato. Fantabiologia del quotidiano nelle “Storie naturali” di Primo Levi
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2785-2288/16586Parole chiave:
Primo Levi, Storie naturali, letteratura italiana, fantascienzaAbstract
Il presente contributo vuole scandagliare una particolare stimmung della produzione artistica di Primo Levi che dalla letteratura concentrazionaria scivola in questi racconti distopici e viene declinata attraverso bozzetti di trappole-macchine quotidiane. Nella serie dei quindi racconti che compongono le Storie Naturali, Levi tratteggia un universo straniante ed evidenzia gli effetti distruttivi che l’uso sconsiderato della tecnica può avere sugli uomini. La fantascienza leviana si tocca con mano, è un effetto di realtà in perenne tensione tra l’ottimismo scientifico e il pessimismo apocalittico. Un genere che, connaturandosi come qualcosa di criptico, una volta distillato dal labor dello scrittore, diviene materia di riflessione trasparente. Se ne deduce, quindi, che l’umanità si annidi ancora nella possibilità di comprendere e di comunicare; ed è questa necessità che i Lager d’incomprensione quotidiana tentano di minacciare.
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