L’happening di un coito ininterrotto: “Petrolio/Vas” di Pasolini
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2785-2288/17976Parole chiave:
Orazio, Mario Soldati, Mircea Eliade, Norman O. Brown, Sándor FerencziAbstract
Il presente saggio interpreta Petrolio di Pier Paolo Pasolini come organismo letterario dotato di caratteri genitali al punto da assurgere contemporaneamente a ‘corpo-testo’ virtuale capace di penetrare ed essere penetrato: al contempo pene, vagina e vas uterino in cui regredire nuotandovi come un pesce o, per meglio dire, come una sirena. L’opera, infatti, «desinit in piscem» (espressione oraziana qui letta in chiave psicanalitica), implicando un ambiguo gioco erotico con il lettore, co-protagonista di un coito ininterrotto con il testo sessualizzato e, di conseguenza, con l’autore. Per realizzare la sua performance, Pasolini assimila e applica alcuni fondamenti teorici desunti dalla psicanalisi freudiana, dalla ricerca bioanalitica di Ferenczi e dalla filosofia di Norman O. Brown, specie per quanto riguarda la ‘regressione talassale’ e la ‘vischiosità della libido’ (concetto ripreso da Pasolini nella sua recensione a Lo smeraldo di Mario Soldati); a tali riferimenti si aggiunge l’identificazione dell’autore con il deus otiosus di cui Mircea Eliade tratta in Il sacro e il profano e Mito e realtà.
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