Sussurri della madre: voci, corpo e redenzione in «Aracoeli» di Elsa Morante
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2785-2288/21412Parole chiave:
Morante, voce, corpo, storia, riscattoAbstract
Questo contributo si concentra sulla voce materna rappresentata in Aracoeli di Elsa Morante nello scopo di interpretarla come componente della corporeità e come possibile riscatto per le agonie esistenziali. L’analisi inizia con l’esame degli elementi vocali associati al corpo materno nel romanzo, interpretati come contributi alla costruzione della soggettività del protagonista e alla sua narrazione. Interessandosi allo svolgimento perturbante della Storia del XX secolo, lo studio mette a fuoco anche le conflittualità tra il discorso ossessivo e totalizzante del potere fascista e la voce, vista come luogo dell’irriducibile singolarità del soggetto. Avvalendosi di teorie critiche filosofiche e psicanalitiche, lo studio propone di interpretare il romanzo stesso come un’opera che si articola attorno alla voce e di considerare questa ultima come un elemento sovversivo capace di decostruire qualsiasi racconto ufficiale della Storia, nonché come l’ultima Verità che consente sia all’autrice sia al suo personaggio di trascendere il logos.
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